Picinisco - Un mondo nascosto nelle nebbie del tempo

D.H. Lawrence definì Picinisco “incredibilmente primitiva” durante il suo soggiorno qui, quando scrisse il celebre romanzo “La ragazza perduta”.

Noi in realtà preferiamo definirla “ostinatamente indipendente”. Essendo posta all’ingresso del Parco Nazionale del Lazio Abruzzo e Molise, Picinisco nel tempo ha sviluppato il carattere di un luogo di frontiera.

È il perfetto esempio di un paesino appenninico. I suoi gioielli nascosti sono contenuti tra strade lastricate di ciottoli, antichi vicoli, castelli diroccati, acque color smeraldo, boschi abbondanti, montagne imponenti e un’incredibile gamma di vegetazione e fauna selvatica.

Non ci sono confini definiti tra la natura e il paese. È abbastanza improbabile incontrare lupi, ma diverse volte gli orsi hanno fatto la loro comparsa.

Il cinghiale in foto lo abbiamo incontrato davanti casa proprio quando ci siamo trasferiti qui, e spesso i greggi di pecore e capre vengono guidati per le strade mentre, vengono spostate da un pascolo all'altro. 

La natura qui non è stata domata. 

Seguire i sentieri intorno a Picinsico è un'avventura, ma i luoghi nascosti contengono scenari ancor più spettacolari. È possibile infatti scovare antichi ponti in pietra, o grotte che hanno ospitato briganti e rifugiati in tempi passati.

Quando si raggiunge la località Prati di Mezzo, lo scenario mostra una vasta distesa di prati che nei mesi estivi, vengono popolati da greggi che pascolano e vagano liberamente, sotto lo sguardo attento dei cani pastori maremmani che li proteggono da orsi e lupi.

Secondo me, questa è l'Italia autentica. I contadini, i pastori e i coltivatori della Valle di Comino sanno che non puoi imbrogliare la terra. Questa è una terra incontaminata con alcuni tra i prodotti più sorprendenti che si possano trovare, e una tradizione culinaria davvero consolidata.

Picinisco è una destinazione 'slow food' nel vero senso del termine. 

Ad esempio c'è “La Locanda di Arturo”, una classica meravigliosa osteria di montagna, rinomata per la qualità delle sue carni, gestita dalla nostra cara amica Annamaria Tamburini; c’è la nota pizzeria "Bellavista" di Emanuele De Vittoris, le cui pizze sono caratterizzate dai sapori della montagna. E presso entrambi è possibile gustare le tipiche "lumache" slow food.

Poi c’è “La caciOsteria”, una pizzicheria di vino e formaggio, che è di proprietà del pastore e casaro Loreto Pacitti e viene aperta nella piazza principale durante le feste cittadine. In alternativa si può scendere dalla collina fino a raggiungere "Casa Lawrence" per provare le ricette tradizionali del suo pastore. 

Naturalmente c’è anche una gelateria.  Come un po’ tutti i luoghi di Picinisco, anche la gelateria qui non è convenzionale, ed è un vero pezzo di storia. “La crema di Berenice” è la gelateria in piazza che vende un solo gusto, realizzato con una ricetta che si tramanda di generazione in generazione e dal sapore straordinariamente delizioso: la crema! 

Negli Alimentari qui si può trovare un po’ di tutto, nonché alcuni dei migliori prodotti della valle e non dimentichiamo erto che ci sono anche due grandi bar con terrazze esterne: il Bar Centrale e il Kiss Kiss.

Vorrei che Villa Inglese diventasse un raffinato ristorante che chiuda il cerchio, andando a sublimare la destinazione perfetta per il cibo. Come ho detto più volte, ciò che mi ha attirato in Italia venticinque anni fa e che mi tiene ora nella Valle di Comino e nel piccolo villaggio di Picinisco è la Terra Italiana. Il cibo che questa terra produce, le persone che lo producono e come esso e si trasformi magicamente in qualcosa di così meraviglioso: La cucina italiana. 

Il mio sogno è che Villa Inglese diventi un manifesto gourmet per la Valle di Comino, celebrando tutto ciò che la montagna ha da offrire.

(foto in alto a sinistra a destra) Il foraggiamento è abbondante, i funghi porcini raccolti nei boschi intorno al Picinsico, l'interpretazione di Villa Inglese del più sacro dei piatti della Valle di Comino "pasta e fagioli" a base di fagioli cannellini di Atina, Martina Gargaro che prepara i ravioli a La Locanda di Arturo, i peperoncini che vanno in giro ad asciugare a Villa Inglese.

(foto in basso a sinistra a destra) Una piccola cantina nella frazione di Antica sulla strada per Settefrati, aperitivi in ​​CaciOsteria con il proprietario, pastore e talentuoso casaro Loretto Pacitto, Luigi .........., forager ed esperto mountian con me stesso in background. Pecorino di Picinsico e Marzolina, i due formaggi più famosi di Picinisco.

A Picinisco gli eventi vengono organizzati durante tutto l’anno, e si concludono sempre con feste nella splendida piazza del paese, alle quale partecipano praticamente tutti! 

L'organizzazione 'Pro Loco' organizza un festival di primavera dedicato in particolare agli spinaci selvatici di montagna, gli 'Orapi', che rappresentano poi il tema centrale del cibo servito durante la festa serale. 

In autunno si tiene invece un Festival dei funghi. Entrambe le feste prevedono escursioni in piccoli gruppi organizzati con esperti locali competenti per la ricerca nei boschi e nelle colline circostanti.

La più grande festa della Valle di Comino è la “Pastorizia in festival”, che si svolge all'inizio di agosto per celebrare le tradizioni pastorali della montagna, la cultura del pastore e della transumanza, insomma: l'identità di Picinisco.

Il "Festival della Storie” consiste invece in una catena itinerante di eventi culturali che si svolgono in diversi paesini della Valle, ospitando volti noti della letteratura, del giornalismo e dello spettacolo. 

Questo insieme di feste e sagre di natura culinaria, culturale, religiosa insieme alla nota ricorrenza del pellegrinaggio annuale attraverso a Settefrati e il Santuario di Canneto, creano un itinerario ricco e colorato.