Questo territorio, con l’aiuto delle persone che se ne prendono cura, produce ingredienti ricchi di sapore e di altissima qualità.

La mia passione per l’Italia è iniziata venticinque anni fa, e la Valle di Comino è il luogo in cui non riesco a smettere di tornare. I contadini, i pastori e gli agricoltori della Valle sanno che non si può ingannare la terra. Per loro il movimento Slow Food non è una moda passeggera ma uno stile di vita, ereditato da secoli di tradizione. Loro sono i miei amici e la mia fonte d’ispirazione per i piatti che preparo.
 
Non vediamo l’ora di darvi il benvenuto, 
 
Ben


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Mangiare a Villa Inglese è un’esperienza un po’ diversa dal solito.

Villa Inglese offre una raffinata cucina di montagna contemporanea in una bellissima villa Belle Époque restaurata che si affaccia sulla spettacolare Valle di Comino.
 
Il nostro menu in continua evoluzione è totalmente stagionale, ispirato da ciò che viene reperito, foraggiato o portato alla porta del ristorante quel giorno.
 
La cena a Villa Inglese è un menu degustazione di sei portate, che comporta alcune scelte da parte vostra, e alcune sorprese che siamo entusiasti di condividere con voi mentre celebriamo i meravigliosi ingredienti che la montagna ha da offrire
 
Il nostro menu degustazione di sei portate - €53,00
 
 

 

La Lista dei Vini

Abbiamo cercato con cura produttori di vino appassionati della loro arte, orgogliosi delle uve che producono, rispettano la terra su cui viene coltivato il loro vino e sono in grado di trasmettere questa passione nel loro vino.
 
Ci auguriamo di aver creato un equilibrio nella nostra selezione che renda omaggio alle grandi cantine classiche e storiche ma allo stesso tempo dia spazio a nuovi concetti moderni dando pari importanza ai piccoli produttori e alla loro produzione particolare.

Ben Hirst

Nato in Inghilterra, Chef Ben Hirst vive e lavora in Italia da venticinque anni. È stata la sua ricerca dei migliori ingredienti italiani a portarlo per la prima volta nella Valle di Comino.
 
Ha lavorato nelle cucine di alcuni dei più grandi chef europei, tra cui i ristoranti stellati Michelin di Fergus Henderson (St John’s, Londra), Pierre Koffman (La Tante Claire, Londra), Michel Rochedy (Le Chabichou, Courchevel, Francia), Gualtiero Marchesi (L’Albereta, Erbusco, Brescia), e con Mary Paolillo all’Enoteca Ferrara, vincitrice del Premio Miglior Enoteca d’Italia del Gambero Rosso, a Roma.
 
Negli ultimi anni, al “cucina Musia”, Ben ha lavorato all’unione di una cucina raffinata con un’esperienza artistica in una galleria contemporanea. È stato tra i co-creatori di “Necci”, un frequentato bar e punto di ritrovo della comunità del Pigneto, un quartiere romano di tendenza, dove quasi tutto il cibo veniva prodotto internamente.
 
Il menù di Ben trae ispirazione dalla cucina dell’Italia centrale, con un velato tocco britannico moderno. È un appassionato sostenitore del mangiare “dal muso alla coda” – una filosofia che mostra il massimo rispetto per l’animale e non permette di mandarne sprecata nessuna parte. Ben segue il pensiero del movimento Slow Food e crede che ci debba essere la minore distanza possibile tra il produttore e il piatto.

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